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Emissione PSC: intervista al gestore

PSC è un gruppo industriale internazionale specializzato nella progettazione e realizzazione di impianti tecnologici complessi per grandi opere industriali e infrastrutturali. Attivo da oltre 60 anni nel settore dell’impiantistica, ha eseguito oltre 2.500 commesse, operando per committenti di respiro internazionale e in modo diretto con Key Partner come Enel, RFI, Trenitalia, Open Fiber e Fincantieri, con la quale PSC ha recentemente sottoscritto un accordo di investimento e collaborazione industriale. Con il supporto di Unicredit in qualità di arranger dell’operazione, PSC ha ricercato in Anthilia, Amundi e Riello Investimenti dei partner finanziari che potessero, tramite un’emissione obbligazionaria, supportare il piano di sviluppo. Il progetto includeva il finanziamento di investimenti a supporto del portafoglio ordini e dello sviluppo del business, anche con acquisizioni strategiche di società target. Anthilia, al termine del proprio processo di analisi e due diligence, ha sottoscritto un importo pari a € 10 milioni su € 25 milioni di emissione complessiva, con durata di circa 6 anni, tasso del 5,50% ed un profilo di rimborso amortizing concentrato per il 70% negli ultimi 18 mesi del prestito.

Ruggero Confalonieri, Senior Investment Manager di Anthilia, approfondisce alcuni aspetti dell’operazione.

Quali sono state le criticità e i fattori di rischio che avete individuato analizzando l’azienda?

Il segmento di mercato in cui è attiva PSC, almeno per la parte maggiormente legata al settore delle costruzioni e delle infrastrutture, si trova in un momento congiunturale delicato, che induce gli operatori di mercato a porre una particolare attenzione nell’analisi delle opportunità d’investimento. Tipicamente, il rischio di esecuzione e di ritardi nei tempi di realizzazione dei lavori – spesso dipendenti da fattori esogeni – rappresenta la principale fonte di incertezza nel settore. Inoltre, il mercato italiano delle infrastrutture permane poco dinamico, in considerazione della limitata capacità di investimento, oltreché caratterizzato da lunghi tempi di attesa per i pagamenti, che incrementano la sensibilità del business a variazioni nelle condizioni di incasso o nella gestione del circolante.

Quali, invece, i punti di forza che vi hanno convinto a portare avanti l’operazione?

Il rapporto diretto, e sempre più consolidato, con operatori di respiro internazionale come Enel, RFI, Trenitalia, Open Fiber, Fincantieri, conferisce visibilità prospettica al business e solidità finanziaria alle commesse acquisite, mitigando sensibilmente i rischi di un’esposizione tradizionale al mondo dei general contractor, e le incognite e gli investimenti derivanti da una strategia di penetrazione diretta nei mercati internazionali. Il Gruppo ha inoltre una forte capacità di diversificare la propria offerta, avendo sviluppato ampio know-how in specifici segmenti di attività (navale, antincendio, ferroviario) e aprendosi a nuovi mercati internazionali. Il portafoglio ordini è consistente – a fine 2018 pari a oltre due volte la produzione – con una buona visibilità sui ricavi futuri. Dal punto di vista economico e finanziario, PSC presenta una marginalità operativa superiore alla media di settore, un soddisfacente livello di patrimonializzazione e un adeguato profilo di liquidità. Infine, la recente partnership con Fincantieri – un accordo di investimento e collaborazione industriale che ha previsto anche l’ingresso di Fincantieri nel capitale di PSC – conferma lo standing competitivo di PSC nel proprio settore.

L’emissione è stata sottoscritta dal fondo Anthilia BIT III, portando l’ammontare complessivamente investito dai fondi Anthilia a € 245 milioni.

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