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Con i fondi specializzati in micro cap più ricerca e listing

I PIR sono stati lanciati nel 2017 per favorire, a fronte di un incentivo fiscale sulle plusvalenze realizzate, l’investimento dei privati nelle piccole società quotate a Piazza Affari. Tra il 2017 ma soprattutto nel 2018 hanno fatto la fortuna dell’Aim Italia. Poi alla fine dello scorso anno con la legge di Bilancio sono stati introdotti nuovi vincoli (investimento del 7% del patrimonio del fondo rispettivamente per metà nel Venture Capital e per metà in titoli Aim) a giudizio di molti gestori di fondi aperti incompatibili con la natura stessa dei fondi comuni d’investimento. Questo ha sancito il lento declino dei PIR, che avevano come target principale le small cap italiane.
«Le small cap rappresentano i tre quarti della nostra Borsa, spiega Paolo Rizzo, fund manager partner di Anthilia Capital Partners – aziende con una capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di euro». Come spiega l’esperto, il vero problema per un investitore che deve liquidare la posizione giornalmente è la piccola dimensione del titolo, spesso poco scambiato o con flottanti che limitanti. Inoltre, molte di queste società non sono coperte da analisti e quindi il gestore deve fare un grosso lavoro time consuming, decisamente più impegnativo dell’investimento in blue chips. «È auspicabile una normativa che favorisca la nascita di fondi specializzati – aggiunge Rizzo- questo aumenterebbe l’arrivo di nuove società in Borsa, allargando l’universo investibile ma aumenterebbe anche la copertura degli analisti»

Con i fondi specializzati in micro cap più ricerca e listing
Plus24 | 03 Aug 2019