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Emissione Presezzi: intervista al gestore

Presezzi è tra i produttori leader in Italia specializzati in impianti di estrusione e melting di tutte le leghe non ferrose, servendo grandi aziende attive in diversi settori – tra i quali automotive, aeronavale, trasporti, edilizia – in Italia, Asia, Europa Orientale, Stati Uniti, Canada e Messico, con una quota export pari a circa il 95%. Con il supporto di Studio Vienna in qualità di advisor, Presezzi ha ricercato in Anthilia un partner finanziario che potesse, tramite un’emissione obbligazionaria, supportare gli investimenti previsti a piano. Il progetto includeva interventi di tipo industriale, volti al potenziamento della capacità produttiva, e commerciale, destinati a rafforzare il brand e l’intera rete di vendita a supporto dell’export. Anthilia, al termine del proprio processo di analisi e due diligence, ha strutturato a favore di Presezzi un’emissione obbligazionaria di importo pari a 7 milioni di euro e durata 7,5 anni, con tasso del 5,80% e profilo di rimborso amortizing.

Alessandro Campo, Senior Fund Manager di Anthilia, approfondisce alcuni aspetti dell’operazione.

Quali sono state le criticità e i fattori di rischio che avete individuato analizzando l’azienda?

La propensione a operare all’estero implica l’esposizione al rischio paese, tuttavia mitigato da una congrua diversificazione dei Paesi target e dei clienti finali, tutti fortemente motivati dallo standard qualitativo delle produzioni di Presezzi. I costanti investimenti in R&D (sino al deposito di promettenti brevetti) e la completezza della gamma offerta (ivi inclusa la produzione di impianti integrati e completi di estrusione) permettono poi al Gruppo di distinguersi in termini di qualità, affidabilità e innovazione tecnologica anche all’interno di un contesto competitivo tanto esteso; fondamentali in tal senso anche i servizi  post-vendita e l’attività di revamping sempre più richiesti dal mercato. Poi, abbiamo approfondito le tematiche collegate al rischio operativo e reputazionale riferiti all’eventualità di non-performance degli impianti realizzati: rischi adeguatamente mitigati dalla propensione del Gruppo a ottimizzare sicurezza e performance degli impianti già in fase di collaudo presso il proprio stabilimento; un’accurata scelta dei fornitori – che il Gruppo seleziona in virtù della commessa da eseguire – e la fidelizzazione degli stessi minimizzano il rischio di inefficienze e ritardi nella consegna. Il rischio di cambio, infine, è parzialmente mitigato dalla propensione a siglare contratti in Euro o dalla predisposizione di operazioni di hedging, contratti a termine e opzioni in valuta.

Quali, invece, i punti di forza che vi hanno convinto a portare avanti l’operazione?

Negli ultimi anni l’azienda si è evoluta significativamente, passando da mero produttore di presse da estrusioni (per una delle tre fasi dell’intero processo) a produttore di impianti completi di estrusione, inclusi il software di controllo dell’impianto e l’assistenza post-vendita. I continui investimenti in R&D, così come le relative ricerche e progettazioni, sono condotti internamente e mantenuti in seno all’azienda, a supporto dell’eccellenza tecnologica riconosciuta dai clienti finali. Clienti che riconoscono nell’ampiezza della gamma prodotti (linee complete turn-key e tradizionali presse stand-alone), nella flessibilità operativa, nell’efficienza delle consegne e nella qualità degli impianti i maggiori elementi di fidelizzazione. In quanto produttore altamente specializzato di linee complete di estrusione, il Gruppo è riuscito a posizionarsi strategicamente in una peculiare zona mediana di eccellenza tra i grandi produttori di macchinari di automazione poco specializzati (per i quali l’estrusione è uno dei tanti sbocchi finali) e i piccoli competitor produttori di singole componenti dell’intera filiera, costretti a stringere partnership spesso poco efficienti per far fronte alle sempre più esigenti richieste della clientela finale, sia per specifiche di prodotto che per servizi di assistenza. A questo si aggiunge un portafoglio clienti diversificato e multinazionale, la presenza commerciale nei maggiori mercati del mondo e le significative barriere all’ingresso del settore. Presezzi ha, inoltre, brevettato e già introdotto sul mercato una tipologia di macchinario da forno a elevata efficienza energetica (“ZPE”), innovazione che qualifica il gruppo come tra i più all’avanguardia nel settore, favorendo ulteriori occasioni di sviluppo commerciale e di incremento delle commesse a partire dal 2019.

L’emissione è stata sottoscritta dal fondo Anthilia BIT III, portando l’ammontare complessivamente investito dai fondi Anthilia a 265 milioni di euro.

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