I due temi macro che hanno dominato il 2019, guerra dei dazi e Brexit, troveranno presto soluzioni. Per questo riteniamo che l’azionario europeo produrrà ritorni positivi, almeno nella prima parte del 2020 grazie anche alla stagionalità dei dividendi. Il comparto dovrebbe beneficiare di un moderato recupero ciclico dell’area e di nuove misure monetarie straordinarie da parte della Bce. Andando nel dettaglio e ragionando in termini di settori e non di aree geografiche siamo positivi sul lusso grazie a una conferma della crescita di fatturati e margini. Inoltre, il comparto continua a essere caratterizzato da un’intesa attività di fusioni e acquisizioni. Riteniamo Lvmh e la sua possibile combinazione con Tiffany tra i titoli più interessanti. Altro titolo che riteniamo interessante nel settore: Moncler . Siamo positivi anche sul settore della cosmetica per dinamiche simili al lusso ma di natura più retail. Titoli preferiti in questa direzione, L’Oréal e Robertet . Poi puntiamo sul trend secolare dei semiconduttori , che beneficiano della crescita dei temi del consumer e trasportation electronics. Titoli preferiti: Asml e Stm . E sulla diffusione della digitalizzazione dei sistemi di pagamento , che si conferma un treno inarrestabile. Titoli preferiti: Wirecard e Ingenico . Siamo invece negativi su due importati fronti come banche e tlc sui quali temi di regolamentazione hanno impatti di lungo periodo. In ambito valutario, preferenza per real brasiliano, peso messicano e rublo. Riteniamo particolarmente interessante il settore delle small cap italiane sul quale abbiamo un team e un fondo dedicato. Titoli preferiti: Digital Bros , Saes Getters , Eurotech e Gamenet. L’Europa ha superato il peggio e con l’ipotesi di una Brexit normale potrebbe chiudere un capitolo che per troppo tempo ha pesato sulla fiducia di imprese e consumatori. Stimoli fiscali e maggiore propensione alla spesa pubblica da parte del nuovo establishment europeo sono i due jolly che porteranno alla graduale normalizzazione dei rendimenti governativi. La locomotiva americana continua il percorso di crescita, grazie al supporto della banca centrale, anche se resta la possibilità di un rallentamento fisiologico. Gli emergenti restano l’area più interessante: hanno fondamentali buoni sul fronte sovrano, mentre le valutazioni sono molto interessanti, con spread molto ampi, avendo patito l’incertezza generata dalla guerra commerciale Usa/Cina. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, il rendimento corrente dei titoli sarà la principale fonte di performance, da qui la scelta di restare investiti su titoli con spread elevati nonostante la compressione già avvenuta. Priorità a subordinati finanziari , hybrid bond ed emergenti anche a lunga scadenza, ma coi dovuti correttivi: posizioni in derivati per ridurre la duration del portafoglio, viste le aspettative di rialzi sui governativi di riferimento che eroderebbero le performance potenziali e posizioni collaterali a salvaguardia del portafoglio in caso di forte avversione al rischio. Deterioramento dei fondamentali e tassi di fallimento in risalita a livello globale suggeriscono di evitare le società high yield . Bene le convertibili: consentono di beneficiare dei rialzi azionari nel medio periodo e di approfittare di inefficienze del mercato.
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