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Emissione Casa di Cura S.M. Maddalena: intervista al gestore

Fondata nel 1950, Casa di Cura S.M. Maddalena è una struttura ambulatoriale e ospedaliera polispecialistica specializzata in attività ambulatoriali, sanitarie e di ricovero, classificabile dal 2019 come Presidio Ospedaliero. Anthilia, al termine del proprio processo di analisi e due diligence, ha sottoscritto un importo pari a € 7 milioni con durata 7 anni ed un profilo di rimborso amortizing.

Alessandro Campo, Senior Investment Manager di Anthilia, approfondisce alcuni aspetti dell’operazione, che ha visto per la prima volta il fondo Anthilia BIT III qualificarsi come investor nel settore della sanità privata nazionale.

Quali sono stati i fattori di rischio che avete individuato analizzando l’azienda?

Il settore in cui opera il Gruppo è implicitamente capital intensive, fortemente legato all’evoluzione della tecnologia in campo sanitario e diagnostico. Il rischio è prevalentemente riconducibile a eventuali evoluzioni nella legislazione (ma è un rischio teorico, al momento). Nella realtà, la Casa di Cura rivela è un costante focus sulle tecniche di erogazione delle prestazioni, votate alla qualità degli interventi e dell’assistenza, con un posizionamento di vantaggio rispetto alle strutture sanitarie attive sul territorio. Anche il rischio di credito è contenuto, con dinamiche del capitale circolante in grado di garantire la continuità di servizi e prestazioni, e vi è una sufficiente capienza media di cash flow.

Quali, invece, i punti di forza che hanno convinto il team a sottoscrivere l’emissione?

L’azienda è attiva da decenni con eccellente stabilità, ulteriormente rinforzata dalla recente strategia di rafforzamento delle specializzazioni sanitarie a elevato standard qualitativo (alta chirurgia e terapia del dolore) in grado di erogare prestazioni ad alta marginalità e totalmente rimborsabili. Il Gruppo fornisce numerose prestazioni tra loro anche integrate, effettuate in regime di ricovero ordinario, diurno e ambulatoriale, in campo chirurgico (anestesia e recupero post-anestesiologico, chirurgia generale, chirurgia plastica, chirurgia vascolare, chirurgia vertebrale), altrettante nella specialistica e diagnostica (Ginecologia, Oculistica, Ortopedia, Proctologia, Urologia, Senologia, Diagnostica per Immagini, Medicina del Dolore) e servizi ambulatoriali di varia natura. Da fine 2017, il Gruppo è Centro di Riferimento Regionale per le attività di Terapia del Dolore (qualifica che attualmente è riservata soltanto ad altre sette strutture ospedaliere private in tutta Italia). L’adeguamento strutturale ed il continuo miglioramento tecnologico hanno riguardato anche il gruppo operatorio, la struttura ricettiva e le apparecchiature sanitarie, portando l’azienda ad elevati standard qualitativi e di sicurezza. In ultimo, la struttura si trova in un territorio d’ambito strategico che rappresenta un importante anello della catena sanitaria tra due regioni confinanti e centro attrattivo per una vasta utenza «fuori Regione».

L’emissione è stata sottoscritta dal fondo Anthilia BIT III, portando l’ammontare complessivamente investito dai fondi Anthilia a oltre € 309 milioni.

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