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Crash di oil e commodities, l’azionario si spaventa

L’azionario aveva snobbato il dramma del petrolio, ma oggi il messaggio è arrivato. Il commento di Giuseppe Sersalestrategist di Anthilia Capital Partners.

La vista del primo contratto del WTI a -37 aveva fatto mangiare la foglia agli Americani. Il motivo è ormai storia: i titolari dei contratti in scadenza oggi si sono trovati nell’impossibilità di andare in consegna, causa irreperibilità di capacità di stoccaggio. E così hanno dovuto pagare per liberarsene visto che nessuno era disposto a ritirarli nemmeno gratis. Si tratta di un fatto tecnico, e le quotazioni delle altre scadenze futures, pur venendo trascinate al ribasso dal primo contratto, sono rimaste su livelli “umani”. Ma il punto è che, nella situazione in cui siamo, non c’è alcuna garanzia che il problema di storage sia risolto tra un mese quando arriverà a scadenza il contratto consegna giugno. E quindi il rischio è che il problema si riproponga, ottenendo un nuovo effetto depressivo sul sottostante e sul Brent Europeo. La presenza di un precedente così eclatante ha ovviamente pesato sulla price action odierna.

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