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Perché sul treno dei Pir alternativi non tutti i risparmiatori possono salire

Il mondo dei Pir Alternativi inizia ad ingrossare le fila.

I nuovi incentivi fiscali (un credito di imposta in caso di minusvalenze fino al 20% per gli investimenti fatti nel 2021) previsti dalla legge di bilancio 2021, insieme alla totale esenzione sulle plusvalenze realizzate per chi detiene i prodotti per 5 anni, aggiungono un altro elemento di interesse per i Pir Alternativi, una forma d’investimento destinata a farsi largo in un mercato in forte crescita a livello globale, quale quello degli investimenti illiquidi.

Si tratta di investimenti che possono dare ritorni interessanti a patto di essere consapevoli di :

  1. un rischio elevato perché si investe in strumenti di aziende non quotate;
  2. è importante mantenere l’investimento per la naturale durata e quindi avere un lungo orizzonte d’investimento.

«Abbiamo all’attivo più di mezzo miliardo di impieghi nel Private Debt dedicato alle Pmi italiane e nelle small cap domestiche – sottolinea Daniele Colantonio partner di Anthilia Capital Partners – nel 2021 saremo attivi con due aree di prodotto: fondi istituzionali dedicati al debito senior della serie “BIT” ed una nuova iniziativa dedicata a special situation denominata Anthilia GAP. In parallelo lavoriamo a un Eltif dedicato all’economia reale italiana per la clientela private, uno dei pochi prodotti bilanciati presenti sul mercato che coniugherà la parte azionaria delle small cap con il private debt, con un occhio rivolto alle eccellenze manifatturiere italiane. E poi abbiamo costruito delle relazioni importanti anche con grandi player del risparmio gestito per collaborare tramite deleghe di gestione, a FIA dedicati e co-investimenti nel private capital, oltre che a Pir alternativi, in partnership con player esteri costruiti con una allocazione 70% Italia e 30% globale».

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