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I voltafaccia dei mercati nel ping pong tra Usa e Cina

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Intervento di Giuseppe Sersale, Partner e Fund Manager di Anthilia, sul Corriere Economia nell’articolo di Walter Riolfi.

[…] Nondimeno qualcosa di nuovo e di buono c’è nell’aria, arriva dalla Cina e interessa più l’Europa che l’America. Se ne sono accorti i mercati d’Eurozona, cresciuti del 6% nelle ultime 4 settimane (contro il +2,7% dell’S&P500) e dell’1,2% dal 27 febbraio, mentre Wall Street è addirittura arretrata. Certo, le nostre Borse avevano patito di più fino a dicembre e s’erano riprese un po’ a gennaio. Ma non è un caso che il loro più deciso risveglio abbia coinciso con i forti rialzi di Shanghai: +12,7% nelle ultime 9 sedute che porta a +26% il guadagno dal minimo d’inizio anno.

La coincidenza è ancor meno casuale se si considera che il recente recupero di Shanghai poggia, un po’, sulla schiarita nelle relazioni commerciali tra Cina e Usa, in parte, nell’annuncio che le azioni (A shares) entreranno nell’indice Msci e soprattutto nelle misure fiscali (riduzione dell’Iva e nuova liquidità) decise da Pechino: il tutto reso ancor più roseo dal parziale recupero dell’indice manifatturiero Markit (a 49,9 dal precedente 48,3 contro il 48,5 atteso), grazie ai nuovi ordini e alla produzione risaliti oltre la soglia dei 50 punti che segnala espansione.

Secondo Giuseppe Sersale di Anthilia, questi decenti risultati farebbero pensare che «lo stimolo fiscale e monetario erogato (dal governo cinese e dalla Banca del Popolo) stanno iniziando a ingranare». E, se riparte l’economia cinese, seppure a ritmi di «appena» il 6%, come preannunciato dal premier Li Keqiang, ne beneficeranno anche quella tedesca e italiana.

Con ragionamenti di questo tenore, gli investitori hanno ricominciato a comprare qualche azione sulle borse d’Eurozona, con sporadiche puntate anche su Piazza Affari e sui Btp. Le novità dalla Cina, unite alla speranza che qualcosa si possa modificare nella compagine di governo (come s’è scritto la scorsa settimana) e all’attesa di un nuovo finanziamento alle banche dalla Bce, hanno contribuito a risollevare un poco l’umore degli investitori sui titoli italiani, al punto che nemmeno la pessima notizia, arrivata mercoledì con le previsioni Ocse (Pil in calo dello 0,2% quest’anno), è riuscita a procurare danni. […]

Ping Pong Usa-Cina
Corriere Economia | 11 Mar 2019