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Approvato il DEF 2019

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Roma, 10 aprile 2019. Approvato il Documento di Economia e Finanza con il quale il nuovo Governo traccia le linee guida della politica di bilancio e di riforma per il prossimo triennio.

Il DEF (Documento di Economia e Finanza) è un testo di oltre 500 pagine basato su 3 documenti principali: il piano di stabilità, le tendenze di finanza pubblica e il programma di riforme. Proprio per la sua lunghezza, il governo aggiunge una sintesi di qualche pagina, dalla quale, però, nel DEF appena varato, non si evincono le metriche che giustificano il PIL programmatico di +0.2% per il 2019 presentato nel documento.

Di seguito, brevemente, le maggiori evidenze dei dati riportati nella tabella sottostante:

  • il PIL 2020 potrebbe essere sovrastimato di 10 €mld, dato che si ipotizza una crescita di PIL nominale di 2.8%, composta da +0.8% di PIL reale e +2.0% di deflattore del PIL (questo perché sulla carta si ipotizza ancora l’aumento dell’IVA fino a quando non interverrà una modifica della legge).
  • se al PIL nominale mancano già 23-26 €mld per la minor crescita 2019 (come da riga 4 nelle colonne f-h) il deficit come minimo dovrebbe peggiorare di 11-12 €mld nell’arco di un paio di anni, mentre il governo ipotizza solo un peggioramento di 5 €mld nel 2020.
  • il deficit può però evolvere uno 0.2% meglio delle attese, grazie ai bassi tassi d’interesse come da riga 7a. Va evidenziato, infatti, che le stime di dicembre erano basate su un BTP decennale a 3.6%, mentre oggi siamo a 2.4%.
  • il deficit strutturale 2019 peggiora ma di solo 0.2%, passando dal -1.3%, ipotizzato a dicembre, a -1.5%. Questo risultato non dovrebbe essere tale da indurre l’UE a chiedere subito all’Italia una manovra aggiuntiva, dati il rallentamento del ciclo economico e le imminenti elezioni europee.
  • resta il tema dei 23 €mld (=1.3% del PIL) di clausole di salvaguardia da smontare a settembre e l’implementazione della flat tax, rilanciata in questi giorni dalla lega, per altri 12-14 €mld (=0.7% del PIL). L’unico modo per non far esplodere il deficit sarà quello di tagliare le detrazioni fiscali; per qualcuno, pertanto, aumenteranno le imposte.