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I tassi a zero fisso accelerano la svolta del private equity

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Spingere sempre più risorse dei fondi pensione, delle casse previdenziali, dei Paperoni e delle assicurazioni nell’economia reale. Cioè nelle imprese. Quella che in Italia è sempre sembrata un’utopia potrebbe piano piano realizzarsi. Una coincidenza di fattori la rende oggi possibile. Da un lato i fondi pensione e tutti i soggetti che solitamente investono nel private equity (e dunque indirettamente nelle imprese non quotate) stanno registrando una forte crescita dei patrimoni: dunque hanno sempre più soldi da impiegare. Dall’altro i tassi a zero inducono questi soggetti a cercare con maggiore insistenza investimenti a più alto potenziale di rendimento. Due più due fa dunque quattro: ci sono tutte le premesse per sperare che alle imprese non quotate (attraverso i fondi di private equity, venture capital o private debt) possano in futuro affluire sempre più soldi “alternativi”.

« Le Casse di previdenza in realtà lavorano bene con i fondi alternativi – precisa Giovanni Landi, partner di Anthilia Sgr -. Ma i fondi pensione sono ancora molto indietro. E anche le assicurazioni rispetto al potenziale investono poco».

I tassi a zero fisso accelerano la svolta del private equity
Il Sole 24 Ore | 12 May 2019