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Le presidenziali USA: un rischio per l’azionario?

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A sei settimane dalle Presidenziali, i sondaggi mostrano un recupero di Trump nei confronti di Biden che resta però favorito nei principali aggregatori e nelle quotazioni dei Bookmakers. Il recupero del Presidente uscente sembra legato, almeno in parte, al miglioramento del quadro sull’epidemia (e connesso impatto sul ciclo). Una prosecuzione di questo trend potrebbe offrire ulteriore supporto a Donald.

Bisogna considerare però che i sondaggisti hanno inserito dei correttivi nelle metodologie, atti a ridurre la sottostima dei voti repubblicani osservata nel 2016. Ad esempio, attualmente è stata aggiunta una ponderazione per livello di istruzione e gli aggregatori attribuiscono meno peso ai sondaggi che non la includono. In generale vi è il rischio che emerga una tendenza a sovrastimare i Repubblicani sulla base dell’esperienza passata, come accaduto in Francia con la Le Pen nel 2017. Alla luce della sorpresa del 2016, il risultato di queste presidenziali verrà considerato altamente incerto qualunque direzione prendano i sondaggi, una circostanza che potrebbe pesare sui mercati.

Uno sguardo alla performance dell’S&P 500 negli anni delle elezioni Presidenziali mostra che la borsa USA è risultata assai efficace nel prevederne l’esito, ad esempio: quando la performance è positiva nelle ultime sei settimane prima delle elezioni, il partito al Governo risulta vincente. Viceversa, le vittorie dell’opposizione sono state precedute da significativi storni nei mesi di Settembre e Ottobre. Questa condizione risulta verificata nel 90% dei casi nell’ultimo secolo e sempre dal 1984 in poi. Una possibile motivazione può essere che i cambi della guardia seguono solitamente consultazioni caratterizzate da un elevato grado di incertezza. Non a caso, una volta eliminata l’incertezza, Wall Street mostra una tendenza al recupero (la vittoria di Trump nel 2016 non ha fatto differenza).

Ribaltando il ragionamento, si può ritenere che l’avvicinarsi di queste Presidenziali, con l’opposizione in vantaggio nei sondaggi e caratterizzate da elevata incertezza, sono destinate a pesare sul sentiment nelle settimane a venire. Ad aumentare il nervosismo vi è l’elevata probabilità che, in caso di sconfitta, Trump contesti il risultato, allungando i tempi per la dichiarazione di un vincitore ed esacerbando la polarizzazione dello scenario politico. Vale la pena di ricordare che la contestazione dei risultati in Florida tra J.W. Bush e Al Gore vide l’S&P 500 cedere oltre il 10% in un mese. Una vittoria di Biden porta con se le preoccupazioni relative ad un potenziale aumento delle tasse e della regolamentazione (in particolare del sistema finanziario) ma d’altro canto un Congresso Democratico offre garanzie di maggiore spesa fiscale e un eventuale piano infrastrutture di importo più elevato.