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La nuova America di Biden: tra incertezze e programmi ambiziosi

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7 novembre 2020: Joe Biden viene designato 46esimo Presidente degli Stati Uniti. 48 anni esatti dopo essere stato eletto senatore, l’ormai ex-candidato alle presidenziali celebra, insieme a Kamala Harris, la vittoria. Tuttavia, non sono ovviamente mancate le polemiche, soprattutto da parte del rivale Donald Trump, e la vittoria appare parziale con un Congresso ampiamente presidiato dai Repubblicani e con un Senato ancora in bilico e che, con buone probabilità, potrebbe rimanere Repubblicano.

Ma nonostante questo i mercati hanno accolto con estremo favore questa vittoria parziale dei democratici con l’S&P 500 che, nel giro di poche sedute, ha registrato una performance di oltre il 7%. Proviamo quindi ad interrogarci sul perché di questa rapida e positiva risposta del mercato:

Il primo punto, il più ovvio, è l’incertezza che è venuta meno. Vedremo nel corso delle prossime settimane quali saranno i risultati delle rimostranze prodotte da Trump che ha promesso ricorsi in tutti gli stati chiave, ma difficilmente le sue azioni legali potranno avere un effetto positivo. Dal punto di vista del mercato possiamo quindi dire che l’incertezza è stata ampiamente ridimensionata e, soprattutto, spostata un po’ più in là nel tempo.

Il secondo punto, è che al mercato piace l’idea di un Governo democratico depotenziato. Da un lato sia Repubblicani che Democratici concordano sulla necessità di un nuovo piano fiscale, per cui potranno essere in dubbio l’entità e le tempistiche, ma il varo di un nuovo piano fiscale è ormai dato per scontato. Dall’altro, gli aspetti più radicali del programma Democratico e mal visti dal mercato sono messi a rischio data la forza dei Repubblicani al Congresso. I democratici, di fatto, troveranno non poche opposizioni su temi come il rialzo delle tasse, regolamentazione e antitrust.  Nel contempo, l’amministrazione Biden dovrebbe attuare una politica estera più collaborativa, ricostruire le relazioni con gli alleati e, in generale, accantonare almeno in parte l’agenda protezionistica a favore di una più favorevole alla globalizzazione. In sintesi, il mercato vede i temi a lui più cari come salvaguardati mentre quella parte di programma meno market friendly è a rischio.

In conclusione, sembra che quel che i mercati temessero maggiormente fosse la semplice incertezza e una radicalizzazione del Congresso e, sebbene la prima non sia svanita del tutto, è lecito per il mercato concedersi una settimana di festeggiamenti prima di tornare a guardare, in maniera più concreta, agli aspetti potenzialmente negativi. Vedremo quindi nelle prossime settimane l’evoluzione della battaglia legale del Presidente uscente e se Biden, non appena possibile, abbraccerà una strategia ben più stringente per contenere i contagi da Coronavirus ma, anche su fronte, il recente newsflow sul vaccino Pfizer, ha distolto l’attenzione del mercato.