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Pir Alternativi ancora più appetibili con il tax credit anti-perdite

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Il governo spinge sui Pir Alternativi e li rende ancora più appetibili per gli investitori. L’ultima novità è arrivata in tempo per i botti di Capodanno: un nuovo aiuto fiscale, inserito nella Legge di Bilancio, che prevede un credito di imposta fino al 20% del valore complessivo investito nel 2021 in caso di perdite.

D’altra parte l’obiettivo primario post-pandemia è convogliare risorse verso l’economia reale, verso cioè quelle pmi spesso non quotate che costituiscono il tessuto economico-produttivo del Paese. E per questo l’esecutivo continua a lavorare a uno strumento che, a detta di tutti gli addetti ai lavori, è destinato ad essere il protagonista dell’industria del risparmio gestito nei prossimi mesi.

Non solo dunque il vantaggio fiscale, già previsto in maniera integrale su tutti i Piani individuali di risparmio, che consiste nell’esenzione sulle plusvalenze, ma anche un tax credit in caso di performance negative.

Nello specifico, tale credito non potrà appunto superare il 20% dell’investimento sottoscritto, è previsto solamente se le quote saranno detenute per almeno 5 anni e sarà utilizzabile in 10 quote annuali di pari importo nelle dichiarazioni dei redditi a partire da quella relativa al periodo d’imposta in cui le componenti negative si sono realizzate (praticamente lo stesso meccanismo del bonus ristrutturazioni).

A fare un esempio numerico del meccanismo ci hanno pensato gli esperti di Anthilia Sgr, che esaminano il caso di una persona fisica che abbia investito 100 mila euro in un Pir Alternativo il 2 gennaio 2021. “Trascorsi 5 anni, nell’anno 2025 l’investitore decide di liquidare l’investimento e registra una minusvalenza pari a 25 mila euro (performance negativa del Pir pari a -25%) – spiegano -. In questa situazione, avrà maturato un credito d’imposta di 20 mila euro (il 20% dei 100 mila euro inizialmente investiti) da compensare, in 10 rate annuali dell’importo di 2 mila euro ciascuna, già a partire dalla dichiarazione dei redditi 2025. La rimanete quota di minusvalenza, 5 mila euro, potrà invece essere compensata con altre plusvalenze generate dai cosiddetti ‘redditi diversi’ nei quattro periodi d’imposta successivi, come già previsto per ogni fondo comune d’investimento”.

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