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EnglishMilano Finanza – I VOSTRI SOLDI IN GESTIONE
Un fondo Pir compliant dedicato allo sviluppo delle piccole e medie imprese e alla loro crescita all’estero. Anthilia Capital Partners e Banca Akros (gruppo Banco Bpm) hanno dato vita ad Anthilia Bit 3, il fondo che in partenza avrà una disponibilità per 145 milioni di euro ma l’obiettivo è di raggiungere quota 300 milioni in due anni. Il fondo, con attesa di rendimento di circa il 6% l’anno e un default rate molto contenuto (2%, ma quello reale dei veicoli precedenti è sotto l’1,5%) andrà a finanziare le pmi attraverso la formula del private debt. Anthilia Bit 3 è un veicolo chiuso di private debt riservato ad investitori qualificati. Investirà in strumenti di debito, prevalentemente emissioni obbligazionarie di pmi con sede in Italia e avrà durata massima di dieci anni. Il fondo è promosso e gestito da Anthilia Capital Partners Sgr e collocato insieme a Banca Akros, nel ruolo di arranger. Il primo progetto è stato avviato cinque anni fa con Anthilia Bond Impresa Territorio (Anthilia Bit), cui è seguito nel 2016 Anthilia Bit Parallel Fund. «A cinque anni dal debutto del nostro primo fondo», spiega Giovanni Landi, vicepresidente esecutivo di Anthilia Capital Partners, «possiamo affermare che il mercato del private debt è diventato una realtà rilevante e uno degli strumenti fondamentali a supporto dello sviluppo delle pmi». Per Marco Turrina, amministratore delegato di Banca Akros, «le opportunità offerte dal nuovo fondo costituiscono una prova delle potenzialità di espansione e differenziazione del mercato dei capitali». Fino ad oggi, coi precedenti fondi, sono state realizzate emissioni per 225 milioni di euro e investimenti per 360 milioni in 27 imprese appartenenti a settori del Made in Italy. Il terzo fondo nasce quindi con disponibilità immediate per 145 milioni (le banche hanno già investito per il 57% e Anthilia per il 4%) dedicati alle pmi che hanno un fatturato compreso tra 20 e 200 milioni e requisiti patrimoniali solidi. Per Anthilia e per Banca Akros si tratta di un bacino potenziale di 4.950 società in Italia. La formula del private debt rappresenta una fonte di finanziamento complementare al credito bancario per le pmi e un’opportunità concreta aiutare la crescita delle imprese, grazie al sostegno che arriva dai partner investitori nell’iniziativa: banche, casse di previdenza, assicurazioni e Sgr. La finanza, quindi, investe nell’economia reale.
