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Fitch ha confermato il rating dell’Italia a BBB con outlook “negativo” prevedendo una crescita per il 2019 a +0.3% e a +0.6% per il 2020. Queste previsioni portano la media dei 5 anni a +0.6% contro la mediana dei peers BBB a +3.2%
Il deficit è atteso salire a +2.3% nel 2019 e +2.7% nel 2020, Fitch “non si attende contromisure per contenere l’ampliamento del disavanzo guidate dallo slittamento ciclico”, cioè dato il deterioramento dell’economia italiana.
Pertanto, nel 2020 il debito/PIL salirà al 132.3%, a causa della bassa crescita del PIL e al minor avanzo strutturale di 0.7%. La mediana dei peers BBB ha un rapporto debito/PIL del 38.5%. Ciò lascerebbe l’Italia uno dei paesi più indebitati a livello sovrano ed esposto a rischio di ribasso.
Di seguito i motivi citati da Fitch per l’Outlook negativo:
- livello elevato del debito pubblico
- assenza di aggiustamenti strutturali
- debito esterno relativamente elevato
- qualità degli attivi bancari ancora debole
- bassa crescita del PIL
- incertezza politica e
- rischio al ribasso del rapporto debito/PIL
La conferma del rating è invece supportato dai fattori positivi dell’economia italiana, tra cui: economia diversificata, PIL pro-capite, indicatori di governance e sviluppo umano superiore alla media dei Paesi con analogo rating. L’Italia, inoltre, ha un debito del settore privato moderato, un sistema pensionistico sostenibile, ancora un basso costo delle emissioni di Titoli di Stato nel 2018 a 0.86%, una durata relativamente lunga del debito di 6.7 anni (ad agosto aveva indicato 6.9 anni) e un trascurabile indebitamento in valuta estera. Ancora, l’alta competitività italiana ha tenuto nel corso del 2018 consentendo un surplus di Partite correnti di 2.6%, per il 2019/2020 Fitch si aspetta una media di +2.8% dovuta a importazioni contenute, costo del lavoro moderato e un basso prezzo del petrolio. Il che si confronta positivamente con la mediana dei peers BBB che ha un deficit di partite correnti di -1.9%.