Seleziona una pagina

La politica estende la sua influenza sulle banche centrali

Il principio dell’indipendenza delle banche centrali dai Governi è sancito, in misura variabile, in quasi tutte le giurisdizioni dei paesi industrializzati. L’idea sottostante è che le influenze politiche possano indurre la politica monetaria a trascurare i propri obiettivi (stabilità dei prezzi, mantenimento di un livello di espansività commisurato alla forza dell’economia, contenimento dei rischi finanziari), a favore di un maggiore supporto del ciclo nel breve termine ed eventuale finanziamento di misure volte ad incrementare il consenso politico per l’esecutivo.
Gli ultimi sviluppi alla FED e alla BCE sembrano però indicare una crescente influenza del potere politico nella gestione della politica monetaria.

Sul fronte Statunitense Jerome Powell ha ribadito più volte alla FED l’indipendenza delle sue scelte dalla volontà della Casa Bianca. Ma, considerando le condizioni in cui il Presidente Fed si sta apprestando a dar inizio ad un piccolo ciclo di easing (disoccupazione al 3.7%, inflazione core al 2,1% e azionario sui massimi), è difficile scacciare l’impressione che abbia in una certa misura ceduto alle pressioni di Trump. Il Presidente US, per contro, sta apertamente cercando di modificare a suo favore la composizione del FOMC (Comitato federale del mercato aperto), inserendo membri apertamente favorevoli alla propria linea di politica monetaria.

In Europa, la nomina della Lagarde alla successione di Draghi nella Banca Centrale Europea, segna un altro passo in questa direzione. L’ex capo del Fondo Monetario Internazionale condivide con Powell il background da Avvocato e il suo Curriculum annovera incarichi nel Governo francese (Ministro delle Finanze). Ciò offre garanzie riguardo alla volontà di raccogliere l’eredità di Draghi e di supportare la moneta unica, ma rinsalda i legami dell’istituzione con il potere politico europeo.

In generale, sembra sensato attendersi che nei prossimi anni l’obiettivo di sostenere il ciclo economico verrà perseguito con maggior vigore in US ed EU rispetto a quello di tutelare la stabilità finanziaria.