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Marzo 2020: Anthilia Blue

Il mese di marzo può essere definito senza dubbio come uno dei peggiori momenti della storia della finanza internazionale, iniziato già nell’ultima settimana di febbraio con l’irrompere degli effetti del corona virus sui mercati finanziari e sull’economia reale.
La caduta libera degli indici azionari, delle materie prime ed in parte anche degli strumenti obbligazionari ha caratterizzato la prima parte del mese. Solo nel 1929 e nel 1987 si è assistiti ad una perdita così repentina e senza sosta.
Nella seconda parte del mese i mercati hanno cercato di ritrovare un loro ordine, iniziando a fare le stime dei possibili effetti di quanto sta accadendo nel mondo e sulle diverse aree d’interesse politico-economiche.

In questo contesto di assoluto disordine finanziario, Anthilia Blue ha protetto il capitale mantenendo un’esposizione dapprima negativa poi neutrale ed infine leggermente positiva sull’azionario. Il mese si chiude con una esposizione pressoché a zero.
Il fondo ha sofferto su tre posizioni: il petrolio comprato quando gli indici azionari facevano i massimi e lo stesso aveva già perso il 30% del proprio valore, il BTP che ha sofferto lo smontaggio forzato di grosse posizioni sul mercato e che poi ha marginalmente recuperato nella seconda parte del mese, ed infine una posizione in spread lunga Russell 2000 contro SP500 e Nasdaq che ha visto una penalizzazione delle small cap americane a nostro avviso ingiustificata.

Si chiude così un primo trimestre a dir poco sfidante con il passaggio dallo scenario BlueSky al più difficile dei contesti immaginabili in meno di una settimana. L’esplosione della volatilità rende più rischiosa qualsiasi idea di investimento. Pertanto, sempre nell’ottica della protezione del capitale, declineremo in futuro i nostri high conviction trades compatibilmente con il relativo assorbimento di risk budgeting che, in mari finanziari così tempestosi, rimane il nostro più importante parametro di riferimento.