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FOMO, Fear of Missing Out. La paura di rimanere fuori e non partecipare al rally che spinge i mercati azionari verso nuovi massimi.

Nel corso di novembre, i mercati azionari globali hanno segnato nuovi massimi: Wall Street ha messo a segno una raffica di record e l’azionario europeo ha visto massimi dal 2015. Ma quali sono le motivazioni dietro questo rally? L’ultima parte del rialzo che ha caratterizzato il 2019 è stata dettata da diversi fattori, tra cui il riassorbimento dell’eccesso di pessimismo accumulatosi tra gli operatori, il miglioramento del quadro sul fronte della guerra commerciale tra USA e Cina e, in ultimo, una scommessa sulla ripresa dei dati macroeconomici e del ciclo globale. Tuttavia, se analizziamo questi fattori uno ad uno, potremmo senz’altro porci la domanda se, almeno nel breve, i mercati non siano andati un po’ troppo oltre.

Partendo per esempio dal primo punto, osserviamo che l’eccesso di pessimismo che ha caratterizzato la prima parte dell’autunno sui mercati è largamente rientrato. Anzi, stando a diversi indicatori di sentiment, si potrebbe senz’altro dire che la situazione si sia radicalmente invertita e i segnali di eccessivo pessimismo di ottobre siano stati rimpiazzati da altrettanti segnali di euforia.

Venendo poi al secondo tema, numerose survey indicano che la Trade War resta, per gli operatori di mercato, il principale rischio a cui prestare attenzione. Inevitabile quindi che il newsflow positivo dell’ultimo periodo abbia avuto un ruolo importante nel recente rally. Tuttavia, al di là di numerose dichiarazioni amichevoli e costruttive (che, oltretutto, spesso si sono alternate ad altre più ostili) i segnali concreti che lascino pensare ad un imminente accordo commerciale scarseggiano.

Infine, anche sul fronte macro, sebbene negli ultimi mesi siano comparsi segnali di stabilizzazione, i recenti dati non danno ancora indicazioni chiare e univoche di una ripresa economica forte e in realtà abbiamo visto l’alternarsi di numeri incoraggianti ad altri deludenti.

È ragionevole, quindi, attendersi un proseguimento delle recenti performance? E se le prossime novità sul fronte del Trade o macro non dovessero confermare le aspettative che il mercato si è creato?