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Mercato troppo ottimista sulle Presidenziali USA?

Il recente deterioramento dei sondaggi sulla candidatura di Trump ha indotto il pubblico e i mercati ad attribuire una probabilità significativa ad una “blue wave”, ovvero una vittoria schiacciante dei Democratici in grado di attribuire loro il controllo della Casa Bianca e del Congresso.

Questo outcome è ben visto dai mercati per due motivi:

  1. Riduce sensibilmente il rischio di contestazioni del risultato, che potrebbero prorogare l’incertezza e fermare la macchina legislativa;
  2. Un Congresso Democratico rende, agli occhi del mercato, pleonastico il risultato delle negoziazioni sul pacchetto fiscale in corso in questi giorni, in quanto i Democratici possono vararne uno ancora più importante una volta che si saranno insediati a Washington. Nel frattempo il periodo di passaggio di consegne può essere coperto dalla Fed.

Peraltro, anche un Congresso interamente Democratico può impiegare qualche mese a superare gli ostacoli che i Repubblicani possono creare loro al Senato (filibustering). Per l’approvazione di un piano potrebbe quindi occorrere anche l’intero primo semestre.

In realtà sebbene sulla carta il vantaggio di Biden lo ponga al momento oltre il margine d’errore e le probabilità di una conquista del Senato da parte dei Democratici siano rilevanti, sull’esito della consultazione permane un elevato livello di incertezza.

  1. L’impatto dello scandalo legato a Hunter Biden deve ancora essere ben valutato ed è probabile che le news su questo tema vengano fatte gradualmente filtrare ad arte nei media in queste ultime 2 settimane;
  2. La stragrande maggioranza dei voti via mail viene dai Democratici. Come noto, una rilevante percentuale di questi voti può essere invalidata per motivi burocratici (errato confezionamento del ballot, etc). Ciò può andare a modificare il risultato, specie in Stati dove il margine è ridotto;
  3. L’andamento dei sondaggi può impattare sull’affluenza, con i Dems meno motivati dei Reps, considerato l’attuale vantaggio ed eventualmente infastiditi dal clima creato ai seggi.

Riteniamo che quindi la probabilità di una “blue wave” sia più ridotta di quanto stimato dal mercato e che il rischio di contestazioni, in un clima parecchio surriscaldato e avvelenato, sia abbastanza concreto.