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Vendemmia di minibond

La Repubblica – Economia & Finanza, di Paola Jadeluca
Velenosi, in Toscana, e Tasca d’Almerita, in Sicilia: le due cantine hanno fatto ricorso a questo strumento finanziario inventato proprio per attrarre capitali da canali alternativi alle banche verso le Pmi. Un pioniere era stata la cantina cooperativa marchigina Moncaro

"Velenosi rappresenta un’eccellenza nel settore vitivinicolo italiano grazie sia a prodotti riconosciuti e premiati sia agli importanti investimenti in tecnologie di produzione e knowhow. I nostri fondi di private debt grazie all’emissione obbligazionaria supporteranno l’ulteriore crescita sui mercati nazionali e internazionali del Gruppo”: Giovanni Landi, vicepresidente esecutivo di Anthilia Capital Partners, ha così commentato l’emissione del prestito obbligazionario, il Minobond appunto, di di 3 milioni di euro che consentirà alla cantina Velenosi di finanziare sia l’incremento della capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda estera sia gli investimenti per lo sviluppo dei prodotti a lungo invecchiamento.

Quello del vino era stato indicato da Crif, già diversi anni fa, come il candidato ideale per i Minibond. In questo comparto, secondo Crif, il tessuto imprenditoriale è costituito quasi esclusivamente da piccole e medie imprese; allo stesso tempo il posizionamento di prezzo e il livello dei margini unitari risultano positivamente correlati con l’offerta di vini invecchiati che alimentano il valore delle rimanenze e necessitano di una pianificazione finanziaria di medio e lungo periodo.

Il Gruppo Velenosi – già inserita nel percorso ELITE di Borsa Italian – opera da oltre 30 anni nella produzione di vini con un posizionamento nella fascia di mercato medio-alta. Il Gruppo si occupa sia della gestione dei vigneti che della vinificazione e commercializzazione dei vini. La superficie vitata gestita tra vitigni di proprietà e contrattualizzati, è pari a circa 200 ettari, situati nelle Regioni Marche, dove ha il suo quartier generalche, che nell’alto Abruzzo. nel 2017 il Gruppo ha registrato ricavi in crescita pari a 8 milioni di euro con una quota di export che supera il 60% del fatturato. Il prestito, emesso da Anthilia Bond Impresa Territorio (Anthilia BIT) e Anthilia BIT Parallel, fondi che investono in bond appositamente creati da Anthilia Capital Partners SGR per le PMI italiane, ha scadenza 31 dicembre 2023 con un rendimento del 5,65% e un rimborso amortizing con10 mesi di pre-ammortamento.

Anche Tasca d’Almerita ha imboccato la strada del PrivateDebt: con Iccrea BancaImpresa appena varata l’emissione di un Minibond, anche questo del del valore di 3 milioni di euro, che servirà a sostenere un importante piano di crescita sui mercati internazionali. L’azienda vitivinicola, con sede a Palermo, attiva fin dal 1830 nella produzione e vendita di vini di qualità grazie all’impegno di una famiglia giunta ormai alla ottava generazione, da sempre ha rappresentato uno dei simboli del vino siciliano. Dal 2010 al 2017 ha visto una crescita del suo fatturato pari al 34%. "Queste risorse serviranno per supportare l’espansione internazionale e valorizzare ulteriormente il nostro progetto sull’Etna, una delle nuove tenute di riferimento della azienda, con i vini a denominazione Doc Etna, considerata oggi una delle aree di maggiore interesse per il mercato internazionale – spiega Alberto Tasca, ceo dell’azienda – Il progetto “Tascante” (Tasca ed Etna appunto) è la sintesi esatta della nostra idea di vigneto sul vulcano più alto d’Europa: 30 ettari complessivi di cui 17 vitati, quasi 200 muretti a secco, oltre 100 terrazzamenti, 5,5 ettari di castagni, 355 piante di ulivo. Questa nuova sfida è una delle tante che l’azienda ha previsto nel suo piano di sviluppo con l’obiettivo di una forte crescita all’estero".
Il minibond è quotato sul mercato ExtraMOT PRO di Borsa Italiana, il segmento di Piazza Affari riservato ai soli investitori professionali, dopo che si è chiusa con successo l’emissione del prestito obbligazionario senior secured della durata di 7 anni, con un tasso fisso del 3,90% e rimborso amortizing a partire dal terzo anno. Il forte interesse da parte degli investitori qualificati ha permesso a Tasca d’Almerita di fissare il tasso cedolare ben al di sotto rispetto all’attuale media dei tassi di mercato dei minibond.

Vendemmia di minibond
La Repubblica | 01 Oct 2018