Seleziona una pagina

L’intervento del private debt complementare al credito tradizionale

ll giornalista Maximilian Cellino in un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore fa il punto sul fabbisogno di finanziamenti per gli investimenti in conto capitale delle Pmi italiane. Nel 2024 lo stock di finanziamenti si è ridotto ancora di quasi 20 miliardi di euro per finire, secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, sotto quota 600 miliardi. Soltanto una parte di questo fabbisogno può però essere soddisfatto attraverso il tradizionale canale bancario, esiste quindi un gap da colmare e che può rappresentare anche un ideale bacino per il private debt e altri canali alternativi.

Ma l’intervento del private debt deve essere complementare, come ha spiegato Daniele Colantonio, Partner & Responsabile Sviluppo Prodotti di Anthilia, intervistato da Il Sole 24 Ore.
«Il ruolo del credito tradizionale – ha sottolineato  Colantonio – rimane fondamentale nel finanziare le necessità relative al circolante e all’indebitamento di breve termine delle imprese, ma trova limiti nella gestione delle operazioni più complesse, i passaggi generazionali per esempio, così come nell’affrontare i progetti a con orizzonte temporale più ampio e che richiedono maggior stabilità». Su quest’ultimo aspetto, e in un clima di reciproca collaborazione con le banche, si inseriscono i capitali privati, anche per la caratteristica a loro riconosciuta di «essere pazienti e puntare a ritorni nel lungo periodo, che diventano più interessanti quando si riesce a sfruttare il premio legato all’illiquidità dell’investimento» aggiunge Colantonio.

Articolo Il Sole 24 Ore
24 May 2025