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Verso uno stimolo fiscale senza precedenti

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La scorsa settimana la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha presentato davanti al Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria, la nuova proposta per potenziare il bilancio Comunitario e fronteggiare l’attuale stato di crisi.

Oltre ai 1.100 mld messi a budget per il bilancio 2021-2027, per rilanciare l’economia dell’Area Euro, la Commissione ha proposto anche un ulteriore piano straordinario da 750 mld.

Questo «Recovery Fund» da 750 mld verrà destinato ai Paesi membri sotto forma di sovvenzioni gratuite (per 500 mld) e di prestiti a condizioni vantaggiose (gli altri 250 mld). Una proposta quindi in linea con quella Franco-Tedesca, con l’aggiunta di ulteriori 250 mld di prestiti. Il fondo sarà finanziato da obbligazioni emesse direttamente dalla Commissione Europea con scadenza massima a 30 anni e da rimborsare attraverso un aumento sulle risorse proprie (tassa sul digitale e tassa sull’anidride carbonica, tra le ipotesi) a partire dal 2028 e non oltre il 2058.

I fondi così raccolti saranno poi destinati ai vari Paesi membri attraverso una serie di strumenti, tra i quali:

  • un «Recovery and Resilience Facility» da 560 mld che prevede sia sussidi che prestiti;
  • un’iniziativa chiamata «React-EU» che ammonta a 55 mld da distribuire in base all’impatto della crisi e che saranno disponibili già da quest’anno;
  • uno strumento per incentivare gli investimenti privati;
  • un «Health program».

Il principale strumento sarà il «Recovery and Resilience Facility».
I fondi in questione saranno vincolati a condizioni che tuttavia appaiono ben diverse da quanto già previsto per altri strumenti Europei (come ad esempio il MES). Infatti, per accedervi, sembra che i Governi dovranno semplicemente fare richiesta a Bruxelles indicando come intendono destinare i fondi, attraverso la presentazione di un programma che dovrà essere:

  • in linea con le priorità UE (digitale e ambiente)
  • dedicato ai settori più colpiti
  • in linea con le riforme che ogni anno Bruxelles raccomanda ai singoli stati.

Secondo quanto proposto dalla Commissione, l’Italia, in quanto maggiormente colpita dal virus e dalla recessione economica, dovrebbe essere il maggior beneficiario dei fondi, ricevendo circa 173 mld (82 a fondo perduto e 91 in prestiti), circa un quarto dell’intero Recovery Fund.

È doveroso ricordare che quanto appena descritto, ad oggi, è solo una proposta che deve ancora essere approvata dal Parlamento Europeo. Nel frattempo proseguiranno i negoziati tra i Paesi europei e, com’è noto, Austria, Danimarca, Olanda e Svezia sono profondamente contrari a forme di supporto finanziario diverse dal debito. Tuttavia, un eventuale accordo a livello comunitario rappresenterebbe una svolta epocale in ambito politico e nel processo d’integrazione europeo.

Il prossimo appuntamento sarà quindi il summit europeo del 18 giugno, ma è probabile che non sarà decisivo per raggiungere l’accordo a livello comunitario. Per la svolta definitiva si dovrà invece aspettare verosimilmente l’autunno 2020.

Dal 1 luglio la Germania assumerà la Presidenza del Consiglio UE, dettaglio politicamente rilevante.