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Dove investono i gestori dei fondi che hanno battuto i concorrenti e gli indici nei primi dieci mesi del 2020. I trend dopo le elezioni Usa e oltre la pandemia.
La Gara
In questo articolo Corriere L’Economia ha messo sotto la lente sei categorie di fondi, scoprendo che il distacco realizzato nel 2020 dai manager più performanti, rispetto ai risultati medi e agli indici di mercato, è in alcuni casi notevole. Per ogni podio (i cinque migliori da gennaio al 23 ottobre, ma con almeno tre anni di attività) è stato scelto un gestore per raccogliere le sue idee sul futuro e sulla propria visione.
Per la categoria Azionari Italia, Anthilia Small Cap Italia guadagna il primo posto della classifica con una performance a 3 anni del +14.4%. Il fondo, specializzato sui titoli a bassa capitalizzazione, è l’unico che ha neutralizzato le perdite nel 2020.
L’intervista
Per il podio della categoria Azionari Italia, Corriere Economia ha deciso di intervistare Paolo Rizzo, Partner di Anthilia Capital Partners SGR e Fund Manager di Anthilia Small Cap Italia.
Piazza Affari è rimasta indietro rispetto a Francoforte e Wall Street. Nonostante il parziale recupero, le quotazioni sono in calo di 16 punti percentuali da inizio anno. D’altra parte non è un buon momento per le banche, che sono ben rappresentate nel Ftse Mib. «Il momento resta delicato. I margini d’interesse sono schiacciati dai mini-tassi e i crediti deteriorati aumenteranno», avverte Paolo Rizzo.
Quali sono i settori più resilienti?
«Quello tecnologico, dalla digitalizzazione dei processi all’e-commerce fino alla cyber security. Nel segmento Star si sono messe in evidenza Reply e Sesa. Tra le piccole, Wiit ed Esprinet. Hanno fatto bene anche il pharma, la nutraceutica (il comparto a cavallo tra nutrizione e farmaceutica ndr), l’alimentare e i videogiochi, con Digital Bros per esempio. Questi settori sono ben posizionati per continuare a sovraperformare anche nei prossimi mesi. Male invece i nomi legati al turismo e il commercio al dettaglio. Tranne alcune eccezioni».
Quali?
«La vera sorpresa sono le spese legate alla casa, aumentate a cominciare dagli elettrodomestici. De Longhi e Unieuro, non a caso, hanno mostrato una buona tenuta. L’impatto della seconda ondata sarà ancora più asimmetrico. I piccoli comparti penalizzati dal lockdown faranno fatica a resistere».
